NATURA


La “caccia fotografica” ha rappresentato la mia vera iniziazione fotografica, un’alternanza di pazienti attese e adrenalinici scatti spesso rubati, come in una sorta di duello, a timorosi uccelli sempre pronti ad un a rapidissima fuga. I veri appostamenti e i capanni mimetici sarebbero arrivati solo qualche tempo dopo, frutto di esperienze e conoscenze in rapida progressione.
L’interesse per i rapaci notturni mi ha portato ben presto ad iniziare in parallelo un percorso molto particolare, sviluppato grazie alle competenze elettroniche di mio padre, quello delle cosiddette “trappole fotografiche”. Un percorso tanto affascinante quanto complesso, tra fotocellule all’infrarosso e flash, studi ornitologici e ricerca sul campo, notti insonni e necessità di una incrollabile costanza oltre che pazienza.

La mia attrezzatura non poteva però limitarsi ad un 500mm, l’empatia e la bellezza di un paesaggio naturale o l’interesse per un piccolo fiore ben presto mi hanno spinto all’acquisto di un grandangolare e di quello che si sarebbe rivelato l’obiettivo che ha rivoluzionato la mia vita, il macro 105mm.

Con le orchidee spontanee è stato amore a prima vista e poi fiori, d’acqua, di pianura e di roccia. Un’esperienza fondamentale che mi ha introdotto in una dimensione nuova dell’arte fotografica, meditativa e compositiva, concepita attraverso un grande controllo delle fonti luminose e una inesplorata e puntigliosa attenzione a tutta quella parte di fotogramma che non è soggetto.
Per i funghi è stato diverso, ho dovuto attendere molti anni e un cambiamento radicale nello stile fotografico prima di sentirmi pronto per affrontare un tema a me tanto caro, legato alla mia infanzia e caratterizzato da profondi risvolti affettivi oltre che da un irresistibile affascinamento personale. Finalmente sdoganato dal dovere della documentazione naturalistica ho potuto raccontarli avventurandomi nella suggestione di un linguaggio emozionale e pittorico costruito su basi scientifiche.

Dai funghi agli alberi e ai boschi il passo era quasi ovvio, ma non certo banale dal punto di vista fotografico, una sfida impegnativa alla ricerca di uno stile non scontato che celebri la bellezza e la complessità di un tema che ritengo tra i più difficili.

 


UCCELLI

L’interesse e l’autentica passione per la fotografia sono iniziate con l’acquisto di un 500mm f.8, un obiettivo catadriottico russo poco luminoso e non particolarmente facile da mettere a fuoco. Era il 1979, sul mercato c’era anche qualcosa di meglio, nulla comunque a che vedere per qualità e usabilità con gli attuali tele super luminosi e stabilizzati, con i rapidissimi autofocus ad inseguimento, con l’utilità degli ISO modificabili.
Questo genere di fotografia era un’impegnativa doppia sfida, innanzitutto con la tua capacità di avvicinare gli animali e poi con quella di regolare l’attrezzatura prima dello scatto, molte fotocamere compresa la mia Nikon FM era completamente manuali.


RAPACI NOTTURNI

Il crescente interesse per gli uccelli ben presto mi ha condotto verso i rapaci notturni, ammaliato dal fascino discreto e sfuggente di questi straordinari volatili e dal loro altrettanto interessante mondo immerso nel buio. Un mondo per noi difficilmente penetrabile, ricco di suggestioni e ataviche paure, nel quale la nostra vista perde sensibilmente efficacia fin quasi a soccombere. Un mondo silenzioso in cui l’udito diventa fondamentale per orientarsi e per comunicare, dove anche tatto e olfatto ritrovano una nuova dimensione. Raccontare fotograficamente tutto ciò comportava una sfida che doveva necessariamente essere supportata dall’uso di parecchia tecnologia …

 


ORCHIDEE SPONTANEE

Tra i fiori, verso i quali avevo cominciato a manifestare interesse fotografico e non solo, le orchidee da subito hanno catalizzato gran parte del mio entusiasmo. Non ne conosco le ragioni, anche se a questo proposito qualcosa ho letto visto che ciò pare essere un fenomeno diffuso, ma la vista di un’orchidea mi ha sempre emotivamente coinvolto molto più di tanti altri fiori. Le ho cercate in lungo e in largo per tutto il Veneto, dalla laguna ai 2500 metri di ventosi crinali dolomitici, in densi e bui sottoboschi o soleggiati ed aridi prati, nelle torbiere, sulle propaggini del lago di Garda e sui colli trevigiani, padovani e vicentini. Cinque anni di ricerche condivise con l’amico Giuseppe e, a volte, supportati da qualche amico più esperto …

 


FIORI SPONTANEI


FUNGHI

“Li ho cercati così in basso da percepire il respiro della Terra.
Steso alla loro altezza mi sono perduto nell’incanto di questo arcano Regno”

Quella dei funghi per me è una storia importante, iniziata fin dalla mia infanzia quando ancora piccolino seguivo con entusiasmo i miei genitori per boschi. Nel verde e nel silenzio delle peccete dolomitiche, oltre alla passione per la ricerca e la raccolta dei funghi, si son create le basi per la mia vocazione naturalistica e l’amore per la natura….

 


ALBERI