FUNGHI




 

….. “Li ho cercati così in basso da percepire il respiro della Terra.
Steso alla loro altezza mi sono perduto nell’incanto di questo arcano Regno”

Quella dei funghi per me è una storia importante, iniziata fin dalla mia infanzia quando ancora piccolino seguivo con entusiasmo i miei genitori per boschi. Nel verde e nel silenzio delle peccete dolomitiche, oltre alla passione per la ricerca e la raccolta dei funghi, si son create le basi per la mia vocazione naturalistica e l’amore per la natura.


Ma pur essendone profondamente affascinato, in tanti anni di fotografia naturalistica non ho mai fotografato un fungo, una sorta di tabù durato fino a tempi recenti.
Spesso mi son chiesto il perché. Quale rapporto abbiamo con i funghi?
Nel bosco i funghi sembrano crescere solo per essere raccolti se “buoni” o calpestati se “matti” e nel sentire comune risulta difficile dissociare l’immagine di un porcino da quella di un risotto o dei chiodini da una fumante polenta. Io stesso ho faticato non poco nel sostituire il cestino con la fotocamera.
Per paradosso quelli che tutti chiamano funghi in realtà si chiamano carpofori e sono solamente una sorta di frutto (corpo fruttifero) del vero fungo che invece si sviluppa sottoterra (micelio).

Quello dei funghi è un insieme di organismi viventi complesso e sfuggente raggruppato nel Regno Fungi, autonomo da piante e animali contrariamente a quanto ancora molti credono. Classificarli è difficilissimo, prerogativa limitata a pochi micologi che spesso devono ricorrere alla microscopia. Per la gente comune, salvo un numero limitato di specie, il riconoscimento tentato consultando qualche libro si rivela in genere poco efficace, troppe le specie e troppo esigue e talora fuorvianti le differenze morfologiche.
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Finalmente nel 2013 qualcosa è scattato in me, il tempo per affrontare questa sfida era arrivato. Per prima cosa mi sono iscritto al Gruppo Micologico di Treviso, avevo necessità di confrontarmi con veri esperti per costruire una griglia didattica su base scientifica. Tuttavia mi era chiaro che il linguaggio che intendevo usare doveva essere innovativo, emozionale e coinvolgente, non orientato al riconoscimento. Un approccio fotografico in stile pittorico e poetico, spinto a volte fino all’astratto. Volevo immagini che raccontassero quella bellezza assoluta che solo un’attenta e ravvicinata osservazione poteva cogliere, una bellezza che si svela solo ponendosi alla loro altezza.

E ho pensato ad una multivisione artistica come strumento più efficace per raccontare questo incantato e arcano mondo. Ho tracciato un accurato storyboard e via, zaino in spalla, senza cestino, libero da ogni stereotipo.
Per quattro anni ho dedicato gran parte del mio tempo a questo argomento. Ho cercato e fotografato funghi in ogni stagione e in svariati ambienti, dalle torbiere di alta montagna fino alle sabbie in riva al mare, nei boschi di conifere e in quelli di latifoglie, nei prati collinari e perfino nel cuore della città in ambienti estremamente antropizzati.
Una ricerca emotivamente molto coinvolgente condivisa fino a pochi mesi dalla sua conclusione con mio padre ormai novantenne e completata, in una sorta di staffetta generazionale, con la collaborazione di mia figlia Valentina che con Paolo Nataletti ha realizzato la parte informatica multimediale.
La multivisione “L’incanto e l’arcano. Viaggio nel segreto Regno dei funghi” è stata realizzata su incarico del Gruppo Micologico P.A. Saccardo di Treviso e proiettata in occasione del 50° anniversario di fondazione in aprile 2016.
I funghi continuano ad affascinarmi con la loro bellezza arcana e sfuggente, tanto che non riesco a smettere di cercarli e fotografarli.
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